“100” – il concerto-spettacolo

Il concerto-spettacolo “100” portato sul palco dal gruppo vocale Sintagma in collaborazione con il Gruppo Teatrale Tarantâs, si prefigge lo scopo attraverso canti, letture ed immagini, di arrivare al cuore dell’ascoltatore per trasmettergli i sentimenti che non si devono dimenticare: quelli della povera gente che la Grande Guerra, più che fatta, la ha dovuta subire: i contadini mandati al fronte, le donne, i vecchi e i bambini, i profughi rimasti soli a morire di fame e di stenti.

I canti sono eseguiti “a cappella”, senza accompagnamento di strumenti musicali e, solitamente, senza amplificazione; se la location lo richiede, viene tuttavia allestito adeguato impianto di amplificazione. Tra un canto e l’altro viene data lettura di testimonianze dell’epoca e sia i canti che i brani sono accompagnati dalla proiezione di immagini, molte delle quali inedite, scattate durante la guerra, soprattutto sulle montagne, nel feltrino invaso e nei territori limitrofi.

Scheda spettacolo
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L’effetto

Il risultato di questo spettacolo è un effetto scenico semplice e forse proprio questo fatto, di non impegnare gli occhi in chissà quali peripezie di luce, permette alla giusta commistione di canti, letture ed immagini, di arrivare nell’animo dello spettatore e di regalargli un’ora e mezza di preziose emozioni, lontano dalla retorica e ancor più dallo spirito di propaganda.

Il modo in cui i Sintagma eseguono i “loro” canti, “loro” perché alcuni appositamente arrangiati ed altri talvolta reinterpretati, è un modo particolare. Riusciamo così ad ascoltare i brani della tradizione popolare in una veste nuova, cantati a singole voci, un solista per voce, l’alto, il tenore, il baritono, il basso, sempre “a cappella”, ma con il risultato che l’ascoltatore anche non esperto, riesce facilmente a distinguere ogni singola voce, ascoltarla nella sua totale particolarità, scinderla dalle altre e nello stesso tempo apprezzare pienamente l’effetto che ne esce dal loro mescolarsi, creando un suono talmente speciale che spesso, anche se i Sintagma sono solo cinque, si ha l’impressione di ascoltarne venti.

Il CD “100”

Il canto di tradizione orale è l’anima di un popolo che viene alla luce attraverso il suono dolce della voce. Per questo il canto è uno strumento musicale al quadrato: chi canta usa il proprio apparato vocale come strumento; e nello stesso istante, è usato come strumento dall’anima che lo suona.
L’anima di un popolo, proprio come capita all’anima di ciascuno di noi, può gioire, rattristarsi, sperare o perdersi. Ma vive, fino a quando un canto risuona.
I canti della Prima Guerra Mondiale sono la voce di un’anima ferita a morte. E che tuttavia, mentre i corpi muoiono e vengono mandati al macello, riesce con una forza miracolosa, verrebbe voglia di dire più che umana, a rimanere aggrappata alla vita, perché vada avanti.

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