musica G. De Marzi, parole C. Geminiani

Era la notte bianca di Natale ed era l’ultima notte degli alpini;
silenzioso come frullo d’ale c’era il fuoco grande nei camini.

Nella pianura grande e sconfinata e lungo il fiume – parea come un lamento –
una nenia triste e desolata che piangeva sull’alito del vento.

Cammina cammina la casa è lontana
la morte è vicina e c’è una campana
che suona, che suona: din, don, dan…
Che suona, che suona: din, don, dan…

Tutto ora tace. A illuminar la neve neppure s’alza l’ombra di una voce
lo zaino è divenuto un peso greve; ora l’arma s’è mutata in croce.

Lungo le piste sporche e insanguinate son mille e mille croci degli alpini,
cantate piano, non li disturbate, ora dormono il sonno dei bambini.

Cammina cammina la guerra è lontana
la casa è vicina e c’è una campana
che suona, ma piano: din, don, dan…
Che suona, ma piano: din, don, dan…